The work takes the form of a website, performance and installation. On the site, I created a digital memory tomb for four months, from 1 October 2022 to 1 February 2023. The digital memory includes public content posted on my social accounts and private content stored on my electronic devices. Memories are scattered across the website as images, videos, sounds and other media. Viewers clicking on different media access different links, going back and forth in the maze of my memory.
Four months after starting the work, I broke the entrance to the link. I then exported and stored four months of digital memory on a flash drive and placed it in a time capsule. Then I deleted all digital memories of the last 4 months from my electronic devices and social accounts. Finally, I invited the users of my website by e-mail to attend the funeral of my digital memory. During the funeral, I buried the time capsule, left the memory in the physical world and used digital fire to announce the disappearance of the memory in the digital world.
Through the whole process of the work, I tried to explore the contradiction between memory and oblivion in the Internet. After erasing my digital memory of four months, I generated a new digital memory: an archive of the work. The end result of the work is a cycle of memory and oblivion.
We can never avoid generating new digital memories. At the same time, forgetting should be an attitude to have in the digital age. For only when we accept oblivion and loss can we understand what memories are most precious to us.
L'opera si presenta sotto forma di un sito web, performance e installazione. Nel sito, ho creato una tomba digitale per la memoria digitale di quattro mesi, dal 1° Ottobre 2022 al 1° Febbraio 2023. La memoria digitale include contenuti pubblici pubblicati sui miei account social e contenuti privati memorizzati nei miei dispositivi elettronici. Le memorie sono sparse nel sito web come immagini, video, suoni e altri media. Gli spettatori cliccando su diversi media accedono a diversi link, andando avanti e indietro nel labirinto della mia memoria.
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Quattro mesi dopo l'inizio del lavoro, ho interrotto il link d'ingresso della memoria. Ho quindi esportato e memorizzato 4 mesi di memoria digitale su una chiavetta, l'ho inserita in una capsula del tempo. Poi ho cancellato tutte le memorie digitali degli ultimi 4 mesi dai miei dispositivi elettronici e dagli account social. Infine, ho invitato via e-mail gli utenti del mio sito Web a partecipare al funerale della mia memoria digitale. Durante il funerale, ho sotterrato la capsula del tempo, ho lasciato la memoria nel mondo fisico e ho usato il fuoco digitale per annunciare la scomparsa della memoria nel mondo digitale.
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Attraverso l’intero processo dell’opera, ho cercato di esplorare la contraddizione tra memoria e oblio in Internet. Dopo aver cancellato la mia memoria digitale di quattro mesi, ho generato una nuova memoria digitale: un archivio del lavoro. Il risultato finale del lavoro è un ciclo di memoria e oblio.
Non possiamo mai evitare di generare nuove memorie digitali. Allo stesso tempo, però, dimenticare dovrebbe essere un atteggiamento da avere nell'era digitale. Perché solo quando accettiamo l'oblio e la perdita possiamo capire quali sono le memorie più preziose per noi.